Questa è la più grande incognita quando si espone un telaio per la prima volta e non esistono calcoli teorici affidabili per determinare i tempi di esposizione in modo esatto.
Questo è l’elenco delle molte variabili in gioco, ma chi ha fretta può evitare di considerarlo e andare direttamente alle regole pratiche.
Le variabili:
• il tipo di emulsione (diazo/pronta all’uso)
• lo spessore dell’emulsione
• il numero di fili del telaio
• il tipo di sorgente luminosa
• la potenza della sorgente luminosa
• la distanza tra sorgente luminosa e telaio
• il grado di annerimento della pellicola
• le caratteristiche del disegno
• la temperatura ambiente
La variazione di ognuno di questi parametri fa variare il corretto tempo di esposizione e non c’è formula a portata di umano che riesca a gestirli tutti assieme.
Dovremo quindi procedere in modo empirico, per prova ed errore, ma non in modo casuale: esistono alcune regole che ci possono semplificare il compito.
Le regole pratiche:
1. se in fase di sviluppo il disegno non appare, abbiamo esposto per troppo tempo; in prima battuta dimezziamo il tempo di esposizione;
2. se in fase di sviluppo tutta l’emulsione si scioglie abbiamo esposto per poco tempo: in prima battuta raddoppiamo il tempo di esposizione;
3. in base al risultato ottenuto variamo le successive esposizioni, in più o in meno, del 50% anziché del 100%;
4. in base al risultato ottenuto variamo le successive esposizioni del 25% e non più del 50%.
Lavorando in questo modo dopo 3 esposizioni avremo raggiunto l’obiettivo.
Le altre regole che ci aiutano:
• Non variamo le variabili: durante i test iniziali teniamole ferme: stessa emulsione, stesso spessore, stesso numero di fili, stessa lampada, stessa distanza, stessa pellicola, stesso disegno, stesso giorno.
Questo ci semplifica la vita e per i primi test faremo variare solo il tempo di esposizione, lavorando così ad ogni tentativo nelle medesime condizioni.
• Nelle prove più specifiche, variamo un solo parametro per volta; a titolo di esempio: se variamo il numero di fili del telaio, teniamo ferme tutte le altre condizioni; analogamente se cambiamo l’emulsione, oppure la lampada, ecc.
Operando in questo modo, per ogni diverso effetto possiamo risalire alla precisa causa e tutti i risultati, annotati e conservati, costituiranno il nostro bagaglio di esperienza e ci faranno risparmiare prove future.